Andrea Calestani Photographer

Venezia

Venezia non è mai banale come la si vuole guardare. La prima fotografia a Venezia la scattai nel 1966 durante una gita con la famiglia, una panoramica sul Canal Grande dal vaporetto. Era stato mio padre a mettermi in mano la piccola Kodak Instamatic. Passarono poco più di dieci anni per il successivo incontro d’impegno fotografico con la città lagunare. Che fu un’iniziazione.

La prima edizione della rassegna di “Venezia ’79 la Fotografia”. Un compendio fotografico, per il mio apprendistato, di notevole portata; al quale m’abbeverai senza ritegno. Per i numerosi autori presenti e le iconiche fotografie esposte. Squattrinato dormii all’addiaccio pur di non mancare l’appuntamento. Non v’era dubbio che i pochi soldi di cui potevo disporre andavano spesi in pellicola, e per il voluminoso catalogo; che subito adottai come una “bibbia” fotografica.

Ancora oggi rileggere l’indice degli autori esposti mi rimanda un’antica emozione. Non so dire con esattezza, ma quella fu la prima lezione di fotografia a cui m’iscrissi, ancora ignaro e acerbo discepolo. Sono sempre stato autodidatta, in fotografia come in tante altre cose della vita. Nello specifico prendo le parole di Alfred Stieglitz per definire quella didattica senza un’etichetta identitaria, o altisonante: “[…] L’unico consiglio è di studiare le immagini … Studiarle e ristudiarle, analizzarle, penetrare in esse fino a che diventino una parte del tuo essere estetico. Allora, se esiste qualche traccia di originalità in te, riuscirai ad adattare intuitivamente ciò che in tal modo è divenuto una parte di te stesso …”.

Osservare e “leggere” le fotografie degli altri già in quell’epoca capii era la prima via sicura per l’approssimazione di qualche valutazione estetica. HCB, Eugene Smith, Atget, Arbus, Robert Frank, GBG, Webb, Roiter, Klein solo alcuni autori sulle cui opere mi soffermo sovente, per quel continuo tributo all’apprendimento. Ieri come oggi.

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